La degenerazione artrosica del ginocchio può verificarsi in qualsiasi dei tre comparti che compongono l’articolazione del ginocchio. Due dei tre compartimenti del ginocchio sono formati dalla parte inferiore del femore e da quella superiore della tibia. Il terzo compartimento del ginocchio (quello femoro-rotuleo), inoltre, è formato dalla rotula e dalla parte anteriore del femore chiamata troclea.
Il compartimento mediale è il punto del ginocchio più esposto all’artrosi. Più basse, invece, sono le percentuali di rischio di sviluppare gonartrosi a carico dei comparti laterale e femoro-rotuleo.
La selezione del paziente è importante in questo tipo di chirurgia, perché un’indicazione sbagliata porterà inevitabilmente a un risultato insoddisfacente.
La regola cardine per poter impiantare una protesi monocompartimentale è questa: l’artrosi deve essere limitata a uno solo dei tre compartimenti del ginocchio.
I legamenti crociati del ginocchio devono essere presenti e validi. L’assenza del crociato anteriore è una controindicazione, così come l’assenza del legamento crociato posteriore e la lesione meniscale di uno dei comparti non interessati dall’artrosi.
Nei soggetti giovani però (fino ai 60 anni d’età) un’eventuale lesione del legamento crociato anteriore non sarà una controindicazione assoluta, poiché si può effettuare una procedura combinata di protesi monocompartimentale con simultanea ricostruzione del legamento crociato anteriore.
L’operazione è consigliata anche per pazienti con osteonecrosi del condilo femorale.
Il malallineamento dell’arto dovrebbe essere correggibile passivamente. Questo è di solito possibile nei pazienti con un varismo inferiore a 20 gradi o con deformità in valgo minore di 20 gradi.
La deformità del ginocchio dovrebbe essere solo lieve: una contrattura in flessione dovrebbe essere inferiore a 15 gradi.