FAQ

In questa pagina troverai le risposte alle domande più frequenti sull’operazione di protesi del ginocchio robotica con tecnica mininvasiva e potrai fugare ogni tuo dubbio.

Prima di iniziare, tuttavia, voglio ricordarti che queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il consulto di un Chirurgo Ortopedico. Se vuoi saperne di più, quindi, contattami per fissare un incontro.

Prima dell’operazione

Al momento della visita decideremo insieme se è arrivato il momento di sottoporti all’intervento chirurgico.
Questa decisione va presa in base:

• Alla tua storia clinica;
• Agli esami che hai già effettuato;
• Alle radiografie del ginocchio;
• Ai trattamenti conservativi come la fisioterapia e la ginnastica per il rinforzo dei muscoli;
• Alla necessità di riprendere alcune attività.

Modificare lo stile di vita, sottoporti a terapie fisiche, assumere farmaci: tutto ciò aiuterà a gestire i problemi legati al ginocchio, ma non a guarire definitivamente. Posticipare l’intervento di protesi del ginocchio potrebbe significare non risolvere il tuo problema dopo l’operazione.

Ti suggerisco un modo semplice per capire se è arrivato il momento di sottoporti all’intervento chirurgico, che consiste nel farti due domande: “Ho provato di tutto per risolvere i miei problemi al ginocchio? L’artrosi al ginocchio mi impedisce di fare tutte le cose che mi piacciono?”.

Se la risposta a queste due domande è affermativa, molto probabilmente è arrivato il momento di operarti.

Fino a 20 anni fa l’intervento per impiantare la protesi del ginocchio monocompartimentale o totale era sconsigliato a chi aveva meno di 60 anni. Oggi, con l’evoluzione della tecnica mininvasiva e l’approfondita conoscenza della gonartrosi, non ci sono limiti di età. 

Una volta appurato che il tuo problema al ginocchio è risolvibile solo con l’impianto di una protesi, il mio consiglio è di sottoporti all’intervento chirurgico ora, che tu abbia 20 o 90 anni! Se puoi stare meglio ora, perché rimandare?

In parte ho già risposto. L’età avanzata, in genere, non è un problema se sei in salute e desideri continuare a condurre una vita attiva.

Sì, così arriverai all’intervento chirurgico con una muscolatura potenziata e ti troverai avvantaggiato soprattutto nella fase post-operatoria, che sarà più rapida e meno faticosa.

Durante l’operazione

Una volta anestetizzato l’arto, praticherò un’incisione sulla parte superiore del ginocchio per intervenire sull’area danneggiata dell’articolazione. 

La dimensione del taglio può variare tra i 6-7 e i 15 centimetri, in base all’intervento da eseguire: protesi monocompartimentale, protesi totale o revisione di una protesi già impiantata. 

L’intervento per la protesi del ginocchio durerà 40 minuti (per la protesi monocompartimentale), 60 minuti (per la protesi totale) o 90 minuti (in caso di revisione della protesi).

Gran parte degli interventi chirurgici si conclude senza particolari complicazioni. Le due principali complicanze potrebbero essere la formazione di coaguli nel sangue (trombosi e conseguente embolia) e le infezioni. 

Per evitare queste complicazioni, tuttavia, con l’aiuto della mia équipe ti somministreremo a scopo preventivo antibiotici e anticoagulanti. 

Per ridurre il rischio di infezioni, inoltre, in sala operatoria prendo speciali precauzioni come indossare un casco che garantisce una sterilità completa (anche del volto e della testa).

Qualsiasi intervento chirurgico con anestesia comporta dei rischi teorici. Detto ciò, posso assicurarti che i tassi di complicazione sono estremamente bassi. I nostri anestesisti stabiliranno la migliore anestesia: spinale, epidurale o un blocco nervoso periferico. Raramente, comunque, si ricorre all’anestesia generale.

Le possibilità di ricorrere a una trasfusione di sangue nella protesi monocompartimentale sono davvero bassissime. 

Sono rare anche le trasfusioni negli interventi di protesi totale o quando si operano contemporaneamente tutte e due le ginocchia. 

Questo anche grazie al recupero di sangue sia durante l’intervento che dopo (recupero del sangue fuoriuscito dai tubi di drenaggio).

Gli impianti sono costituiti da metallo e plastica (polietilene) per uso medico. Per fissare questi componenti all’osso viene utilizzato il cemento osseo.

Dopo l’operazione

Insieme agli anestesisti ho stilato dei protocolli post-operatori per la gestione del dolore durante il ricovero, in modo da farti sentire il minor dolore possibile. 

La tua massima disponibilità a seguire le nostre indicazioni aiuterà non poco a ridurre il dolore.

Resterai ricoverato in ospedale per 3 giorni dopo l’intervento. Al quarto giorno, in base a quanto concordato, sarai dimesso per proseguire la riabilitazione a domicilio (percorso “fast track”) oppure proseguirai la riabilitazione in ospedale per altri 7-10 giorni.

Neanche per un giorno! Probabilmente dopo alcune ore, al massimo il giorno dopo l’intervento, sarai in grado di fare i primi passi. E saranno, nel vero senso della parola, i primi passi verso la guarigione!

Come detto, probabilmente dopo alcune ore dall’operazione sarai già in grado di fare i primi passi con l’aiuto delle stampelle. Comunque, riprenderai a camminare il giorno dopo l’intervento, sempre aiutandoti con le stampelle. 

Una volta tornato a casa, la terapia continuerà regolarmente per alcune settimane e ti verrà chiesto di fare degli esercizi specifici per migliorare la funzionalità del ginocchio.

Nel caso di una protesi monocompartimentale, dopo una settimana probabilmente sarai già in grado di camminare senza le stampelle. I tempi medi per abbandonare le stampelle, comunque, variano dalle 2 alle 4 settimane.

Il tutore normalmente non è mai necessario, a meno che la protesi non sia stata rimossa per qualche motivo e tu abbia un ginocchio con una protesi temporanea (in caso di infezione) che ha poca stabilità.

Se ho usato, come avviene di solito, il sistema Dermabond, o in alternativa un filo di sutura riassorbibile, non ci saranno punti di sutura da rimuovere. Se vi sono dei punti, invece, la rimozione avviene di solito dopo 20 giorni.

La ferità si può bagnare quando è ben chiusa, di solito 15 giorni dopo l’intervento. Le prime volte che la bagnerai dovrai asciugarla tamponandola delicatamente.

La necessità di assumere antidolorifici è variabile: già dopo 7-10 giorni dall’intervento potresti non averne più bisogno. In genere, comunque, dovrai assumere antidolorifici per i primi 40 giorni. 

All’inizio, durante il ricovero, ti verranno somministrati forti farmaci antidolorifici anche in vena. Questi farmaci, una volta tornato a casa, saranno sostituiti da antidolorifici più leggeri.

In passato si somministrava l’Eparina a basso peso molecolare mediante un’iniezione sottocute al giorno per le prime 5 settimane, per scongiurare flebiti e tromboflebiti. 

Attualmente gli anticoagulanti orali (Dabigatran e Rivaroxaban), assunti solitamente per 35 gg dopo l’intervento, evitano la fastidiosa “punturina” sottocute.